IL MORSO DELLA VIPERA NEL CANE

vipera

VIPERA

Parlando di serpenti velenosi italiani il primo pensiero va sicuramente alle vipere, serpenti diffusi in gran parte del continente euroasiatico e che si divide in numerose specie di cui cinque presenti in Italia (Sardegna esclusa).
Esistono anche dei colubri velenosi (ma non in Trentino/Alto Adige); per la posizione arretrata delle zanne (opistoglifi) e per il tipo di veleno non sono tuttavia considerati pericolosi per l’uomo.
In Trentino/Alto Adige sono presenti la Vipera comune (Vipera aspis), il Marasso (Vipera berus) e la Vipera dal corno (Vipera ammodytes), tutte e tre le specie tendono ad avere un comportamento schivo e a nascondersi in presenza di persone o cani.

Vipera comune (Vipera aspis francisciredi)

IL MORSO DELLA VIPERA

La vipera morde per predare piccoli animali o per difendersi in caso la minaccia sia improvvisa o non sia possibile la fuga da parte del serpente; nel caso di un cane la vipera può mordere quando viene calpestata o toccata ripetutamente col muso, zampe e testa sono infatti le zone più colpite.
Il morso di vipera si presenta come due singole lesioni circolari distanziate di circa un centimetro, va comunque considerato che spesso il punto di morsicatura potrebbe risultare difficilmente identificabile.
La quantità di veleno inoculato attraverso il morso non è costante e in alcuni casi la vipera può mordere per difendersi senza rilasciare veleno. Tendenzialmente la concentrazione di veleno ha un picco massimo in primavera e diminuisce durante l’estate.
Il veleno di vipera ha un’azione prevalentemente emotossica (altera la coagulazione del sangue), vasodilatativa (provocando abbassamento della pressione sistemica) e in minor parte istotossica (danneggia i tessuti) e neurotossica (altera la funzionalità del sistema nervoso).
I sintomi nell’immediato comprendono forte dolore causato dal morso e dagli enzimi presenti nel veleno, segue il calo della pressione sistemica con rischio di shock soprattutto negli animali di piccola taglia dovuto alle alterazioni a livello circolatorio; nei giorni successivi verrà monitorata la funzionalità epatica e renale.
Raramente si ha la morte dell’animale, la prognosi tuttavia dipende da vari fattori:
– le dimensioni e lo stato di salute dell’animale (peggiora in taglie piccole e animali anziani/debilitati)
– la zona colpita (peggiora se viene morso il muso o il collo)
– la pericolosità del veleno (maggiore durante i mesi primaverili)
– il tempo intercorso tra il morso e l’inizio della terapia

COSA EVITARE PER NON INCONTRARE UNA VIPERA

Evitare zone rocciose e muretti a secco esposti al sole soprattutto durante i mesi primaverili, cani molto curiosi rischiano maggiormente di scovare e infastidire il rettile che se messo alle strette può mordere per difendersi.

 

COSA FARE IN CASO DI MORSO

– chiamare il veterinario
– lavare i fori provocati dal morso con abbondante acqua o acqua ossigenata se disponibile
– bendare la zona colpita
– tranquillizzare il cane ed evitare se possibile che si muova durante il trasporto in ambulatorio

 

COSA NON FARE

– praticare incisioni, premere o succhiare la ferita
– lavare la lesione con alcol
– somministrare siero antivipera
– somministrare farmaci senza la consulenza veterinaria
– far correre il cane

In sede ambulatoriale verrà impostata la terapia di supporto in base a caratteristiche e condizioni del paziente, non esistono infatti antidoti specifici per i veleni di serpente.

Un ringraziamento a Karol Tabarelli de Fatis alla pagina Facebook “Anfibi e Rettili del Trentino – Alto Adige/Südtirol” per le immagini fornite, per approfondire il riconoscimento delle varie specie presenti sul territorio invitiamo a visitare la loro pagina al link

Immagine di copertina: femmina di Marasso (Vipera berus)

Se desiderate scoprire come distinguere un colubride da un viperide visitate la nostra guida a questo link

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